Falesia del Monte Stella (Tarcento)

monte stella 3

Riceviamo da Luciano Regattin e pubblichiamo con molto piacere  il resoconto del gran lavoro, in coppia con Giulio Moscatelli, che  ha fatto nascere in poche settimane una bella falesia nella zona di Tarcento. Bella roccia, esposizione varia, posto panoramico, attrezzatura impeccabile a spit inox. Ci sono tutti gli ingredienti per stimolare una massiccia frequentazone, che permetterà la completa pulizia e la gradazione di tutte le vie. Nel frattempo, un grazie “maggiorissimo” ai  ragazzi….

Percorrendo la strada che da Tarcento porta a passo Tanamea, poco dopo la stretta di Ciseriis, si nota in alto a sinistra, sul versante sud-est del Monte Stella, a destra di un evidente ghiaione, una bella parete di calcare bianco grigio, leggermente strapiombante: è la nuova falesia che Giulio ed io abbiamo da poco ultimato di chiodare.

monte stella 1

La parete al nostro arrivo presentava una via già chiodata a fix  (l’unica dove troverete placchette artigianali, ma in ottimo stato) e l’inizio di un’altra, con tasselli spit-rock e piastrine arrugginite con vite a testa esagonale da 8 mm, che abbiamo provveduto ad eliminare;  i nostri tentativi di risalire a chi le avesse attrezzate e poi abbandonato l’opera si sono arenati. Fino a quando è stato ipotizzato  che la spittatura fosse opera di Walter Cussigh, scomparso purtroppo   diversi anni fa durante il suo lavoro di disgaggiatore  nella zona di Cesclans, probabilmente poco dopo l’inizio dell’attrezzatura della parete. Da qui la dedica di una  “sua” via.
Un grazie a Gianni e Alberto per averci prestato il trapano, e ancor più ad Alberto per il prezioso aiuto nell’opera di sistemazione e ripulitura con motosega e piccone.

Accesso: da Tarcento raggiungere la frazione di Zomeais, poi seguire le indicazioni per Stella; arrivati a Malamaserie, parcheggiare poco oltre il civico 5b a fianco del quale parte il sentiero; fin qui poco meno di 4 km da Tarcento. Il sentiero parte in discesa, dopo il recinto delle capre tenersi a sinistra. Poco dopo, superato un rio quasi sempre asciutto, salire per due tornantini e proseguire a destra senza più possibilità di errore; tempo: da 20 a 25 minuti su sentiero a saliscendi con qualche bollo rosso sugli alberi.
Esposizione: metà parete sud-est, l’altra metà est, altezza delle vie da 12 a 30 metri; le prime 7 vie e le ultime 4 si asciugano rapidamente anche in  seguito a  piogge intense e prolungate.

monte stella 4

Tutte le vie hanno il nome alla base; ecco l’elenco a partire da sinistra, con il grado proposto solo per le vie ripetute (le altre sono probabilmente dal 7a in su, ma non abbiamo potuto provarle a causa del monsone che imperversa ormai dalle feste di Natale e che mantiene costantemente bagnata la parete strapiombante):

1 –  Pregiudicatellum 6a,
2 –  Polvere di Stella 6a+,
3 –  Risposta virologica sostenuta 6b,
4 –  Over the Tor 6c,
5 –  Dottoressa cutanea 7a,
6 –  1,2,3 Stella 6a+,
7 –  Placiarui (part. in comune con la prec.) 6a+, poi più facile,
8 –  Buon 18,
9 –  Plovdiv,
10 – Valentina,
11 – Nade,
12 – Fette gibostate,
13 – Walter ’63,
14 – Saio bajo,
15 – Bela skala,
16 – Tor valley,
17 – Il paradiso delle Orchis,
18 – Oltre la forra,
19 – I fix? tien tien,
20 – Cif e ciaf 5c,
21 – Elettrospirosi 6a,
22 – Star trekking 6a+ (30 mt!)

~ di calcarea su febbraio 10, 2014.

32 Risposte to “Falesia del Monte Stella (Tarcento)”

  1. A occhio credo ci siano almeno due tiri che potrebbero aggirarsi intorno all’8a e altri due intorno al 7c ma vanno puliti dagli abbondanti licheni . Ci dovrebbero essere almeno altri 5 o 6 tiri dal 7a al 7b che sono già percorribili appena si asciuga tutto . Mandi

  2. bel lavoro!!!
    a proposito..giulio,che fine hai fatto,quando passi per tarvisio a controllare
    se siamo invecchiati bene?

  3. Dopo una dura lotta con l’edera, è venuto alla luce un altro tiro di 30 mt, l’ultimo a destra, con diff. probabile tra 5c e 6a; con questo sono ben 9 i tiri di difficoltà tra 5c e 6a+, un luogo ideale per chi muove se non i primi, i secondi passi in arrampicata 🙂

  4. la “falesia” è stata abbozzata circa 20 anni fa ad opera di locali tra i quali credo il “rosso” di Bulfons, già nei primi anni 90 visitando il posto si trovavano i mucchi di edera e gli attrezzi da lavoro arrugginiti…
    in zona ci sono altre zone interessanti e non conosciute – vedi Alta Val Torre zona Sregnibosc e oltre Pian dei Ciclamini.
    il posto è bellissimo, bravi!

    • Le zone in Alta Val Torre che citi in realtà sono abbastanza conosciute, per quanto mi riguarda ho già fatto diversi sopralluoghi con diversi climber e so di altri che erano già andati a visionare le pareti, ma come ben sai ci vuole tempo, e a volte è bene selezionare i luoghi anche in base ad altri fattori. In quella zona ho trovato anche degli spit su dei massi alti 5 metri con tanto di catene che non so quante ripetizioni abbiano avuto; credo che sia meglio concentrare le forze su luoghi come questo del monte Stella: tanti bei tiri, luogo bellissimo, possibilità di arrampicare in tutte le stagioni… spero di vederti prossimamente a provare i “nostri” tiri 🙂

  5. Si in questi giorni proprio siamo riusciti a risalire a colui che per primo ha messo mano li che e’proprio il “rosso ” di Tarcento ovvero Carlo Biasizzo .
    La prima volta che avevo visto la parete credevo fosse gente diCervignano o Asterix e non avevo pensato che potevano essere persone del luogo come il Rosso o Vallanzasca ( Walter Cussigh) . Tra l’altro erano persone che conoscevo benissimo e con le quali avevo mosso i primi passi su roccia 25 anni fa . Ho sentito Carlo che è’ molto felice di quanto abbiamo fatto e lo sono anche gli abitanti della frazione da cui parte il sentiero d’accesso. Ad oggi ci sono 25 tiri chiodati ed ultimamente ho liberato altri 2 7a molto belli . Ci sono sicuramente almeno 3 vie di 8 e oltre forse .
    Il buon Carlo segnala che d’estate ci sono vipere ma si può arrampicare il pomeriggio

  6. Mandi,
    gran bel lavoro, guys !!!!
    appena ho l’occasione andrò a farci un salto.
    Se volete posso fare una pagina dedicata alla falesia su webandana.com, basta che qualcuno mi mandi una cartina con le vie, non serve niente di particolare basta uno schizzo…

  7. Bravissimi Luciano & Giulio!
    Mio fratello ed io (e non solo) siamo entusiasti! Non avevamo mai notato questa parete dalla strada (siamo di Lusevera e ci passiamo ogni giorno), e pensare che l’estate scorsa la sera andavamo fino a Musi con la frontale per allenarci.. sembra proprio l’ideale per l’allenamento serale dopo la giornata di lavoro, è sulla strada di casa e numerose sono le vie attorno al 6a!! (grado su cui stiamo lavorando) cosa chiedere di più?
    Veniamo ad esplorarla al più presto senz’altro! Ci piacerebbe anche incontrarvi e conoscervi.
    P.S. tra Musi e Tanamea c’è più di quanto non ci aspetti! 😉

  8. Grazie per gli apprezzamenti! 🙂
    Per questa domenica, considerato il meteo favorevole, siete tutti invitati a venire in falesia a provare i tiri; sappiate però che alcuni, in particolare i più impegnativi, sono da ripulire dalla polvere e in ogni caso, meglio fare attenzione a chi sta sopra (soprattutto se è un cinghiale), qualcosa può ancora rompersi; se saremo in molti, come ci auguriamo, considerato che il parcheggio non è molto grande, è preferibile riempire le auto (anche di qualche bottiglia, che quelle stanno dappertutto!); infine, breve nota sull’avvicinamento, la parete non si vede fino a quando non si è a 30 secondi, quindi non demoralizzatevi se non vedete roccia davanti a voi!
    A domenica!

  9. ciao ieri pomeriggio finalmente sono riuscito a fare tre tiri …… roccia ok
    scalata bella e varia, un consiglio a chi scala da poco e non ha mai o poco
    scalato in montagna portatevi il casco soprattutto per chi fa sicura !!!!! buon divertimento a tutti.
    Alberto

  10. Ciao Luciano (& Giulio),

    Domenica non saremmo potuti venire quindi vi abbiamo anticipati sabato (e abbiamo tra l’altro avuto il piacere di conoscere il Sig. Trevisan che conosci anche tu, e Adriano di WeBandana). è davvero un posto stupendo, abbiamo fatto tre tiri: cif&ciaf, pregiudicatellum e 1.2.3.Stella. Mooolto carini, la roccia è davvero bella, ed essendo praticamente vergine, molte prese tagliano come rasoi, ovviamente! 🙂 il che si fa sentire a fine giornata.. ma l’entusiasmo è grande e non ci perdiamo d’animo di certo per questo!

    N.B.: a nostro parere cif&ciaf ha un attacco (primi 2 spit) un po’ oltre il grado (5c), non dico di dare un 6a (dopo i primi 2 rinvii non supera assolutamente il 5c), ma un 5c+ secondo me ci sta tutto, l’attacco è veramente fisico, da fare di corsa per non bruciarsi subito (ed è lunga 25mt.. 11 rinvii mi sembra). Dalla sosta c’è un panorama favoloso!

    Di nuovo (e dopo aver visto la parete dal vivo), complimenti per il vostro capolavoro!
    A presto!

    P.S. avete intenzione di sostituire le corde che ci sono sulle soste con delle catene in futuro?

    *** NOTA PER TUTTI ***
    Rimarco quanto detto da Alberto qui sopra: il CASCO è d’obbligo per chi fa sicura, la parete è ancora da pulire e piovono sassi e sassolini mentre il primo sale. Non sono da escludere nemmeno prese che restano in mano (già successo sabato), quindi massima attenzione! & buon divertimento a tutti 😉

  11. Ciao Isacco! Ti ringrazio per quanto scrivi, fa sempre piacere ricevere commenti entusiasti come il tuo, quindi mi auguro che tornerai a provare anche gli altri 7 tiri di quella difficoltà presenti nella falesia; per quanto riguarda il grado, capirai che non è facile dare una valutazione che possa andare bene a tutti in quanto l’arrampicata è uno sport dove contano molto esperienza, stile di arrampicata, attitudini fisiche e molte altre variabili ancora, quindi il mezzo grado in più o in meno ci può stare tranquillamente, a maggior ragione in una falesia nuova; dato che si parla di gradi, anche le ultime due a destra “sono” dei 6a+, mentre la 8, la 16 e la 17 (liberate in questi giorni) sono rispettivamente 6c, 7a, 7b, sempre secondo i primi salitori, la 3 invece “scende” a 6a+ 🙂
    Per quanto riguarda le soste, verranno tutte attrezzate con catena a sostituire i cordoni, speriamo il prima possibile

  12. Posto piacevole e roccia bella.

    …non oso immaginare quanto lavoro per ripulire così la base della parete e la parete stessa.

    Bravi 🙂

  13. Salve a tutti!
    Oggi siamo stati in questa bella nuova falesia.

    Qualche considerazione: OBBLIGATORIO L’USO DEL CASCO, come già detto sopra. Oggi è venuto giù di tutto: terra, piantine, sabbia, sassolini, sassi come uova, prese che rimangono in mano (ben 2!) ed abbiamo anche scaricato due MASSI da mezzo metro cubo di volume ciascuno (se ci fosse stato qualcuno sul sentiero ci sarebbe rimasto).
    Dunque grande prudenza per chi assicura e chi è in parete stia ben attento a cosa si prende/appoggia! In ogni caso sarebbe bene che chiunque salga dia una mano nel ripulire la roccia da presenze… instabili!

    Circa la via n° 3 “risposta virologica sostenuta”, non so se può essere un 6a+. Se lo è, è un 6a+ moooolto diverso dalla n° 2 “polvere di stella”, completamente un altro mondo! La n° 3 è sostenuta nelle difficolta, polvere di stella ha solo la partenza impegnativa. Non possono avere lo stesso grado! Se non deve essere 6b, per risposta virologica sostenuta proporrei almeno 6a+/6b o se preferite 6b- o 6a++ =)

    A parte queste cose, complimenti ai chiodatori: ha tutte le carte in regola per diventare una falesia classica di quelle zone!

    Mandi a duç!
    LI

    • Ringraziamo per i suggerimenti ma è abbastanza ovvio che una falesia nuova e appena chiodata abbia bisogno di qualche passaggio e di qualche buona anima che scalando faccia un po’ di pulizia . Il posto e’ anche bello paesaggisticamente e meriterebbe un po’ di manutenzione . Le segnalazioni di vie pericolose o massi instabili sono molto importanti perché così si possono sistemare .
      Relativamente ai gradi come ben di sa si tratta di valutazioni sempre soggettive . Quando ho chiodato e liberato “risposta virologica ” avevo dato 6b però poi altri ripetitori sono stati più severi . La cosa più importante al di la del grado e’ che sia una bella via .
      Il vostro giudizio finale mi ha fatto molto piacere e spero che sia la falesia che il posto piacciano un po a tutti …
      Grazie

      • Falesia e posto bellissimi, davvero! All’imbocco della val Torre, con vista su pianura friulana e fino al mare, meritevole sul serio!
        Chiaro che essendo nuova la falesia sia da ripulire, mettevo solamente in guardia: da parte nostra ieri abbiamo contribuito a togliere qualche pezzo di roccia… pericoloso/pericolante.
        Torneremo di certo, mandi.
        LI

  14. Ciao Luca, per quanto riguarda la parte “bella” del tuo commento, non mi dilungo in quanto ti ha già risposto Giulio e mi unisco al suo ringraziamento. Veniamo alla prima parte, parli di 2 massi da mezzo metro cubo ciascuno, totale un metro cubo, oltre a sassi vari ecc.
    Posso sapere su quali vie eri? Perchè errori se ne possono fare sicuramente, ma aver dimenticato un metro cubo di roccia instabile su una via, mi sembra eccessivo, anche perchè non sei certamente il primo che ci è passato, oltre a ciò molte vie sono state ripulite metro per metro da vegetazione e sassi mobili; a meno che tu non ti sia spostato di un bel pò dalla logica direttiva di non so quale via forse per aggirare un passo particolarmente ostico. Comunque, a parte questo, felice che vi sia piaciuto il posto, mandi!

    • I due grossi massi li abbiamo sganciati sulla vie “Pregiudicatellum”, però non mi pare di essere andato scosto, anzi, seguivo sempre la linea dei rinvii…
      Una lama mi è rimasta in mano sull’ultimo tiro a destra (5c/6a, 30 m, “dopo una lunga lotta con l’edera…”), così come una presa è venuta via su “polvere di stella”. Su quest’ultima via, in particolare, c’è ancora materiale instabile ma a mano non siamo riusciti a rimuoverlo (ci vorrebbe il martello).
      Sassi e sassolini minori ci sono caduti da tutte le vie che abbiamo provato (le tre di qui sopra e “risposta virologica sostenuta”)
      Chiaro, falesia nuova è da ripulire, ognuno passando darà il suo contributo.
      In ogni caso ancora complimenti, perchè la lotta contro la vegetazione deve essere stata poderosa!
      Mandi mandi
      LI

  15. caro Luca io in tutte le volte che sono stato a scalare non ho trovato tutti questi problemi su nessuna via, anche oggi ero con giulio ma ne io ne lui
    abbiamo rimosso neanche un granello dalla parete ……… vedi tu !!!!!!
    mandi Alberto

  16. non c’è problema!
    se un giorno qualcuno mi porta a provare i tiri, tutto quello che deve staccarsi si staccherà! e quello che è rimasto, sicuramente è sano!

    seriamente però, se un appiglio è instabile non si può staccarlo con il martello, basta caricarlo quel che basta e terrà per anni di onorato servizio!
    in un recente articolo si è parlato tanto di tecnica, ma la cosa principale per un rocciatore è il senso per la roccia.
    un appiglio che balla non è una cosa brutta, è una prova di delicatezza e confidenza con l’elemento!
    A VUL TIGNUT! NO TIRAT!

    • Che devo dire… saremo stati sfortunati!
      Un appiglio che balla… fino a un certo punto: mi ricordo di una volta che ero ad arrampicare a Doberdò quando ho staccato con le mani (appiglio preso normalmente) un grosso masso indicativamente di 0.3 m3, e su quella via (la fessura) ce n’è passata di gente! Grande spavento e tempo per recuperare dall’adrenalina…Sarò io che attraggo la roccia 🙂

      Ma le mie non sono critiche ai chiodatori, solo riporto le impressioni che ho avuto andando la prima volta in questa -bella- falesia.
      (Però le due lame che ho staccato mica me le sono immaginate, e le ho caricate come normali appigli).

      Recepisco i consigli di Fabio e confido nel suo contributo nella ripulitura della roccia!

      Mandi a duç
      LI

      • Caro Luca vai tranquillo che nessuno ha staccato appigli più di me perchè sono un cinghiale! !
        per quello dicevo che dovrei passare io per la pulizia definitiva!
        allora ci vediamo al monte stella!

  17. Breve aggiornamento da Stella, se qualcuno non sa ancora dove andare domani 🙂 (oggi caldo anche al’ombra!):

    8- Buon 18, 6c
    9 – Plovdiv, 7c
    12 – Fette gibostate, una sola rp proposto 8a+
    14 – Saio bajo, 2 rp, proposti 7b+ e 7c (in attesa di ulteriori ripetizioni)
    16 – Tor valley, 7a
    17 – Il paradiso delle Orchis, 7b
    vie non presenti nel primo elenco:
    23 – Supper’s ready 6a 30 mt.
    24 – o là o Wenden 6a+ 28 mt.

    oggi Giulio ha chiodato un tiro tra 16 e 17, “Liceali”, domani si prova 🙂
    quindi il n° totale di vie sale a 25

  18. Saliti ieri per la prima volta a curiosare questa falesia.
    La parete e la parte sottostante sono in completo abbandono siamo riusciti lottando coi rovi ad arrivare fino ad attaccare, in arrampicata di spine, cif ciaf la quale fino a metà è ricoperta da rovi e dopo la metà si inizia a vedere la roccia.
    Ridiscesi abbiamo attaccato 1,2,3 stella, unica via completamente sgombra con rocia ottima e divertentissima. infine con un attacco improvvisato su cengia siamo riusciti ad attaccare Risposta virologica sostenuta e Over the Toc entrambe con sit start sui rovi.
    La prima improponibile, un’arrampicata in piena foresta del Borneo e top all’interno di cespugli e rovi. La seconda con 3 prese su 4 occupate da terra o vegetazione.
    Peccato….la falesia è meravigliosa il posto incantevole e la roccia è spettacolare, essendo assidui frequentatori di Crosis questa è sicuramente un gradino sopra se non di più sia per qualità che per quantita di roccia e vie. L’abbandono è vistoso e piange il cuore pensare alla fatica e alla spesa, tristemente vane, per liberarla.
    La riflessione che ci è venuta spontanea è stata quella di non capire come mai si continuino a chiodare nuove falesie ovunque e nei posti più disparati quando abbiamo dei gioiellini già pronti e che invece vertono in stati di abbandono?

    • Provo a risponderti da chiodatore. Perchè si chiodano falesie nuove? Personalmente perchè mi piace chiodare, mi diverte e mi appaga, a volte più della scalata. Almeno a quella nei soliti posti a provare come un martello pneumatico gli stessi tiri. Mi è capitato di chiodare falesie dove c’è una frequentazione di una cordata all’anno, sebbene abbiano della roccia superlativa (Villaverdon). Quindi il lavoro di chiodatura non può prefigurare che gradimento ci sarà e quanto gli scalatori avranno voglia di contribuire alla pulizia o nella manutenzione, come è invece successo per Vigant, tanto per citare una falesia vicina a Stella. Un’ultima cosa va precisata: non è questo il periodo meterologicamente adatto per andare a Stella. Forse nessuno a cominciato a ripulire anche per questo…. Mandi!

      • Concordo con quanto affermato … chiodare e’ Piacere e non un dovere fortunatamente .
        Poi ci sono posti più o meno frequentati come nel caso di Stella . Che dire .. forse basterebbe organizzare una giornata o più tutti insieme a scalare e pulire.. del sano auto volontariato ..
        Comunque grazie del vostro contributo .. significa che a qualcuno sta a cuore quel posto che per me , come chiodatore , mi appaga.
        E si .. come detto la stagione propizia comincia da ottobre estendendosi fino ad aprile .
        Saluti

  19. Ciao, bioax92.
    Premesso che sul web ognuno può presentarsi come meglio crede, però, dal momento che la comunità di arrampicatori friulana non è poi così numerosa e ci si conosce quasi tutti (almeno i vecchietti come me) sarebbe bello sapere chi c’è dall’altra parte dello schermo, sia che si tratti di commento positivo, quanto di una critica, ma anche per andare a bere una birra assieme dopo la giornata in falesia.
    Mi fa piacere che vi siano piaciuti i tiri, perchè quando abbiamo chiodato ci abbiamo messo l’anima e il sudore e sapere che chi li ripete si diverte costituisce la massima soddisfazione per un chiodatore.

    Detto ciò, purtroppo l’alta valle del Torre, come saprai, è il luogo più piovoso d’Italia e la vegetazione cresce più rapidamente che in altri posti. L’estate è sufficiente per far ricrescere a dismisura i rovi in particolare. Se poi la frequentazione primaverile è stata scarsa, a scapito di altre falesie che raccolgono più ampi consensi (probabilmente 20 minuti di avvicinamento sono sufficienti per essere considerati troppi), la situazione si complica ulteriormente. Personalmente non si tratta di un grosso problema, nel mio zaino c’è posto sempre per le cesoie e per un seghetto, si va e si fa, il lavoro sporco non possono farlo sempre i soliti 4 gatti. Nessuno è obbligato a portare con se questi semplici attrezzi, però non avendoli poi non ci si può permettere di criticare, nessuno è mai stato pagato nè per attrezzare quanto meno per tenere pulita la base (guide alpine escluse): è necessario smettere di pensare che tutto è dovuto e cominciare a tirarsi su le maniche.
    Oppure si paga e si va a scalare indoor, che lì non crescono i rovi. Senza rancore eh, solo un chiarimento su come credo che dovrebbe funzionare una civile convivenza!

  20. Premettendo che la mia non voleva essere una critica ma bensì un aggiornamento sulla situazione. Conoscendo la non idoneità del periodo per la scalata in quelle zone e la difficoltà di attrarre scalatori, in particolar modo falesisti, usando tale termine con accezione positiva riferito a persone che dedicano il tutto loro tempo libero all’arrampicata sportiva, in aree con avvicinamenti di questa tipologia.
    Amplio il mio ragionamento in quanto da arrampicatore, anzi frequentatore di falesie, ho un immensa stima sia di chi dedica fatiche e soldi per chiodare che per chi tiene pulite queste aree negli anni successivi per permettere agli altri di usufruirne a titolo totalmente gratuito.
    Per mia formazione, avendo conseguito una doppia laurea in scienze ambientali, conosco e sono molto sensibile alle dinamiche naturali ed ecosistemiche il che mi porta al mio secondo pensiero. Quando si disturba un sistema naturale si va ad eliminare, creare barriere e stressare tale ecosistema, sia che si solchi una traccia di sentiero, sia che si ripulisca una parete e che la si chiodi, sia che si costruisca una strada cementata. Ovviamente lo stress è direttamente proporzionale alla tipologia dell’opera antropica eccetto particolari casi. Questo disturbo al naturale equilibrio lo ritengo accettabile quando permette la valorizzazione di un luogo. Tale valorizzazione può proprio partire da sport quali l’arrampicata sportiva che permette di scoprire nuovi meravigliosi luoghi grazie alle falesie e a chi si dedica alla loro realizzazione. Faccio invece fatica a digerire un disturbo fine a se stesso in cui un’opera che mette le mani sul normale equilibrio di un luogo viene poi abbandonata a se stessa e in cui la natura con fatica, lentezza e un enorme dispendio di energie lavorerà per ritornare (in molti casi senza riuscirci) alla situazione di partenza. Senza tediare oltre con discorsi legati a serie dinamiche vegetali ed ecologia concludo.
    Il mio primo commento voleva semplicemente mettere in luce la situazione trovata e accendere gli animi su una riqualificazione di questa falesia che a mio parere potrebbe regalare belle emozioni a molti climber di vari livelli. Organizzare una giornata di pulizia la trovo una bella idea nonché un’occasione per conoscere nuove persone con le quali magari scalare o andare in Mont.
    Sicuramente quando ci torneremo porteremo con noi cesoie e seghe in quanto nulla è regalato ed appartenendo alla categoria degli usufruitori e non degli sfruttatori delle falesie metteremo volentieri un po’ di sana fatica per ciò che ci piace e amiamo.

  21. Segnalo che il sentiero e tutta la base della falesia (e in alcuni casi fino al secondo spit) sono stati ripuliti da arbusti e rovi in questi due ultimi giorni. Non ho ancpora potuto (ero da solo) dedicarmi anche ai pochi tiri che necessitano di essere ripuliti, ma conto su un minimo di collaborazione da parte di quanti decideranno di salirli.
    Vista la comodità di accesso della falesia (3,5 km di strada dal centro di Tarcento e 20 minuti di piacevole saliscendi nel bosco) e il meteo favorevole, spero che qualcuno possa e voglia approfittare dell’operazione per scalare non nei soliti luoghi ma anche, ogni tanto, dove non ci sono tracce di magnesite e si possono provare veri tiri a vista, in un ambiente, come quello della valle del Torre, selvaggio e incontaminato. Mandi mandi.

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