Il Tornante
Siamo capitati al Tornante per caso due anni fa, scendendo con Attilio dal “Salto”, alla ricerca di un accesso comodo per raggiungere con faciltà quell’incantevole posto. Nonostante si possa vedere sporgendosi dal guard rail dell’ultimo tornante per Passo Monte Croce, la parete che abbiamo in seguito chiodato serialmente, fino a renderla una specie di labirinto di spit, ci è sembrata un regalo inatteso e gradito.
La roccia è più lavorata rispetto a quella del Pal Piccolo e il microclima più favorevole, al punto che ci abbiamo scalato senza fastidi anche nel periodo della calura agostana. Evidentemente, però, i tiri sono più corti e le difficoltà meno ampiamente distribuite. L’ambiente della Scogliera, poi, è impareggiabile.
L’orientamento è sud per la parete strapiombante e ovest per la placconata. Si possono quindi sfruttare sole ed ombra per quasi tutta la giornata (c’è sempre una certa brezza). Probabilmente l’unico periodo non adatto potrebbe essere quello invernale, almeno nelle giornate non soleggiate. La parete asciuga molto velocemene dopo le piogge. Tra i due settori è stato attrezzato con una corda fissa l’accesso a una simpatica grotta sospesa, di recente esplorata dagli speleo di Udine.
L’accesso è variato più volte nel tempo. Attualmente quello più consigliabile è con la scaletta a pioli che sale all’esterno della tornane, sulla destra per chi sale verso il Passo. Si segue poi il sentiero che traversa sopra la galleria e in pochi minuti porta alla falesia
Arrivando dal sentiero, ecco in successione le vie della parete strapiombante:
1) La “Colazione dei Campioni” 14 metri 6b+
Breve ma interessante placca con sezione centrale “di piedi”. Uno dei romanzi dell’ indimenticabile Kurt Vonnegut . Come ogni colazione, va bene per cominciare la giornata.
2) “Prima che il Gatto canti…” 14 metri 7b/b+
Breve e intensa: strapiombo fisico, ristabilimento tecnico e finale dinamico e di dita.
Citazione da Corrado Guzzanti
3) “Parto incolore ” 14 metri 6c/c+
Difficile ingresso in placca, poi piedi su svasi. Finale più semplice di quel che sembra
4) “La bella addormentata” 20 metri 6c
Prima parte sporca, poi un movimento d’equilbrio introduce alla sezione per placchisti
Il nome serve per ricordarci di Eluana Englaro e dei ciellini di merda
5) “Le colpe dei padri” 20 metri 7a+
Entusiasmante e vario tiro con sditate iniziali su buchi e due movimenti tecnici sulla placca. Conta già alcune “on sight” . Dedicata a tutti i padri che la scaleranno.
6) “Shock profilattico” 20 metri 7b+
Ingresso fisico, poi traverso problematico e diedro. Imperdibile.
7) “Lee Van Cliff “15 metri 7c+
Prima via chiodata (dal basso, con numerosi artificialismi non edificanti) al Tornante (sembrava la più abbordabile!)
Bella fessura di forza, poi muro supertecnico di dita con finale muscolare. Prima rtp Mattia
8) “ El me ga dito” 22 metri Progetto
Difficilissimo muro strapiombante con passo chiave su monodito.
Finisce sulla seconda parte di “Prigionieri di noi stessi”
9) “Prigionieri di noi stessi” 22 metri 7b+/c
Parte in comune con “Sbalzi”.Difficile e atletico diagonale verso sinistra, poi placca più domestica con uno spittaggio emozionante. Molto bella
Variante: dopo qualche spit di “Prigionieri” si va a destra, uscendo su “Sbalzi” 22 m. 7c
10) “Sbalzi di umorismo” 22 metri 7c
Bellissima via con tre sezioni difficili. Seconda parte passeggiata. Roccia perfetta. La più corteggiata.
11) “Onda anomala” 22 metri, 7c+
Fessura rovescia in crescendo, seconda parte su roccia magnifica. Consigliabile la seconda parte abbinata alla partenza di “Cani Selvaggi”
Prima rpt Mattia
12) “Cani Selvaggi” 24 metri 6c+
Lungo obliquo che attraversa verso sinistra la parete raggiungendo l’ultima sosta. Due sezioni muscolari e finale sconcertante. Prende il nome da un bellissimo romanzo di Helen Humphreys
L’uscita su “Sbalzi” è 7a, l’uscita su “Onda” anche. Roccia magnifica.
13) “Maschio depositato” 16 metri, 7a+
Parte con “Cani Selvaggi” , poi va a destra.
Difficile ingresso in diedro e finale di pompa. Bella.
14) “Lapsus Omicida” 16 metri 7b
Bloccaggi su rovesci, poi ristabilimento tecnico. Finale come la precedente. Varia e interessante
15) “Alpinesim” 14 metri , 6b
Bruttina e sporca in basso, migliora nel finale. Filologica.
Attaversando il prato lungo la corda fissa si arriva al settore della placca. Queste le vie, da sinistra a destra:
16) “Mastrodontica” 22 mt 6c+
Ingresso muscolare e tecnico, esce con facilità nell’evidente diedro a destra. Chiodata dal basso.
17) “Marca Bulevari! “ 20 mt 7a/b
Inizia come la precedente, poi va a sinistra. Passo chiave di dita, poi continuità in fessura. Da evitare la partenza diretta, che va richiodata!
Da un film di Nanni Moretti
18) “Trazione fatale” 22 mt. 7b+
Muro liscio a tacchette, poi traversa a sinistra verso i buchi e lo spigolo. Bella.
Variante diretta: nessuno l’ha provata!
19) “Mike Wazowski” 20 mt 6a +
Parte coi primi 2 spit della De Rovere Di Ronco, poi tira diritto su bella lama e spigoletto. Sbuca nel diedro di “Mastrodontica”
Il nome viene da “Monsters & Co.”
Per la via multipitch di Alvilio e Attise vi rimando a un prossimo post.
I lavori sono stati eseguiti dallo staff di componenti e fiancheggiatori di Calcarea: Alvise, Attilio, Mattia, Mirko e il sottoscritto. Imminente l’uscita della Guida, edita da Versante Nord.
Buona scalata!
P.S.: il chiodatore ci tiene a precisare di non possedere nè di saper usare una motosega.
Che dire…una falesia nuova con ottima roccia, 19 vie nuove tutte da scalare, il tutto servito sul web con tanto di descrizioni e disegno…GRAZIE!!
non è da tutti mettere in comunione il proprio lavoro! passione pura!
Concordo. Inchino davanti al Doc!!
Grazie